sabato 12 aprile 2014

DOMENICA DELLE PALME

Lorenzetti - Ingresso di Gesù a Gerusalemme
Dal Vangelo secondo Matteo (Ingresso di Gesù a Gerusalemme):
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”».
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».


Breve riflessione di Padre Ernesto DellaCorte:

La Croce ci chiede immersione (= battesimo) nel grido di dolore e di abbandono di Gesù, il Crocefisso), per portare sulle proprie spalle, con solidarietà, il peso dell’eclissi di Dio dal mondo. L’esperienza della “notte”, del deserto, dell’ultimo posto non significa un cammino verso un niente privo di senso, ma è trasformazione in una vita spesa, versata, “sprecata” per gli altri, affinché la luce di Dio risplenda nel buio più opprimente. Questo è il cammino vero di noi cristiani, in un mondo che non conosce Dio, né vuole conoscerlo, che vice come se non ci fosse Dio! Il nostro mondo occidentale è diventato un deserto arido, una notte in cui non si distingue più nulla, in cui non c’è né un sotto né un sopra, in cui si è smarrito l’orientamento. Stando così le cose, la Chiesa non può atteggiarsi a potente istituzione, come dice Papa Francesco, quasi portando la croce come segno temporale di vittoria. Tutti noi cristiani, a partire dai pastori (!), dobbiamo sperimentare l’impotenza della croce, condividendo la sofferenza degli altri. E proprio in questa notte, in quest’ora buia (avvenne il buio all’ora sesta, dice Matteo 27,45), “avviene”/sorge una nuova era, nella quale preservare e testimoniare per gli altri la LUCE della Fede, dell’Amore, della Speranza. Ecco la sfida di oggi e di domani: una presenza attiva a favore (San Paolo dice hyper, a vantaggio di) di tutti, come Maria, l’umile schiava del Signore, la donna dall’esistenza kenotica, donna di Spoeranza che c’insegna a dire; “Eccomi… desidero che avvenga di me ciò che Tu, o Dio, vuoi”. Ecco perché Maria di Nazaret è e resta sempre l’AURORA del mondo nuovo. Vi auguro di "sprecare" la vita come Gesù.
Orario Celebrazioni Domenica 13 Aprile:
ore   9.00: Celebrazione Eucaristica con Benedizione delle Palme
ore 10.30: Piazza Garibaldi, Solenne Benedizione delle Palme, Processione verso la Chiesa Madre e Celebrazione Eucaristica
ore 18.00: Celebrazione Eucaristica