domenica 19 maggio 2013

DOMENICA DI PENTECOSTE

Pentecoste
Giotto - Pentecoste (Cappella degli Scrovegni di Padova)
Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Giovanni:
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. 
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».



Breve riflessione di Padre Ernesto DellaCorte:

Il giorno di Pentecoste, a Gerusalemme, si vive la contro-Babele, perché viene annunciata la buona notizia che tutto quello che hanno innalzato gli uomini, e che sembra dominare la scena, non domina affatto. La scena sembra dominata da scribi, farisei e sommi sacerdoti, che si riparano dietro la religione per mantenere i propri privilegi e il proprio potere, che si trincerano dietro l’osservanza della Parola di Dio per i propri scopi, mettendo Dio al servizio delle loro tradizioni umane (cf. Mc 7,1-13). Ma Dio ha risuscitato quel Gesù che la classe dirigente ha fatto fuori, quindi essa non domina più. A Gerusalemme sembra che domini Pilato con il suo trasformismo politico, la folla con la sua volubilità, la vigliaccheria dei discepoli, che hanno abbandonato Gesù. Sembra che il mondo sia dominato dagli ingrati, ma la risurrezione di Cristo mostra che l’ingratitudine non può fermare chi opera nella verità, nella gratuità dell’amore autenticoGesù ci dona il suo Spirito, che, se viene accolto, libera dal male, rigenera e dà la possibilità di vivere in modo nuovo